Il Timone editore, 2024, pagg. 188. Incipit "Se l'era cercata. Diana correva al buio pensando ai commenti sul suo necrologio. Non staccava gli occhi dall'unica luce davanti a sé. Aperti h24, un'insegna così anonima di giorno. Arrivarci, presto. Sentiva ancora addosso il fiato di alcol e sudore. Una voce roca era rigurgitata fuori da un angolo della strada. Un'ombra viva, arrabbiata o isterica si era sollevata da terra spalancando le braccia verso di lei. Un forte colpo a terra e una risata cavernosa. La stava rincorrendo? O era rimasto in quel cantuccio nero di marciapiede?". Pensieri luminosi Nel vocabolario la parola "troppo" è sia un avverbio che un aggettivo e in entrambi i casi la definiscono come una quantità eccessiva, qualcosa più del dovuto, più del giusto. In definitiva sia che lo si qualifichi come avverbio o aggettivo, "troppo" ha un connotazione negativa e lo si può affiancare allo spreco come quello alimentare; o...
Titolo originale: "Vera". Traduzione dall'inglese di Mia Peluso. Casa editrice Tea, 2010, pagg. 242. Incipit "Quando il medico se ne fu andato e furono salite le due donne del villaggio ch'egli si era fermato ad aspettare perchè si prendessero cura del corpo di suo padre, Lucy uscì in giardino e si appoggiò al cancello per guardare il mare. Suo padre era morto quel mattino alle nove in punto e adesso era mezzogiorno. Il sole le batteva sul capo nudo. L'erba bruciata in cima alla scogliera e la strada polverosa oltre il cancello e la distesa luccicante del mare e le scarse nuvole bianche sospese nel cielo, tutto divampava e splendeva in un eccesso di silenziosa, immota luce rovente". Pensieri luminosi In questo romanzo ci troviamo in Cornovaglia nel 1920. Lucy, ingenua ragazza ventenne, è colta nel suo profondo dolore per la morte del tanto amato padre, con il quale, da quando era nata, aveva condiviso la ...