Il Timone editore, 2024, pagg. 188. Incipit "Se l'era cercata. Diana correva al buio pensando ai commenti sul suo necrologio. Non staccava gli occhi dall'unica luce davanti a sé. Aperti h24, un'insegna così anonima di giorno. Arrivarci, presto. Sentiva ancora addosso il fiato di alcol e sudore. Una voce roca era rigurgitata fuori da un angolo della strada. Un'ombra viva, arrabbiata o isterica si era sollevata da terra spalancando le braccia verso di lei. Un forte colpo a terra e una risata cavernosa. La stava rincorrendo? O era rimasto in quel cantuccio nero di marciapiede?". Pensieri luminosi Nel vocabolario la parola "troppo" è sia un avverbio che un aggettivo e in entrambi i casi la definiscono come una quantità eccessiva, qualcosa più del dovuto, più del giusto. In definitiva sia che lo si qualifichi come avverbio o aggettivo, "troppo" ha un connotazione negativa e lo si può affiancare allo spreco come quello alimentare; o...
Edizioni San Paolo, 1997, pagg. 226. Incipit "Tutto il giorno Efix, il servo delle dame Pintor, aveva lavorato a rinforzare l'argine primitivo da lui stesso costruito un po' per volta a furia d'anni e di fatica, giù in fondo al poderetto lungo il fiume: e al cader della sera contemplava la sua opera dall'alto, seduto davanti alla capanna sotto il ciglione glauco di canne a mezza costa sulla bianca Collina dei Colombi". Pensieri luminosi Avete mai soffiato (scusate il gioco di parole) su un soffione? Mi ricordo che in primavera, nei campi fuori il mio paese, ne raccoglievo tantissimi e dopo aver fatto una specie di bouquet di sfere soffici, prendevo tutto il fiato in corpo e ci soffiavo sopra. Improvvisamente si alzavano in aria decine di minuscoli bastoncini soffici, che nella mia fantasia bambina assomigliavano a degli ombrellini che prendevano direzioni diverse; si rovesciavano, alcuni precipitavano a terra ma altri, con il favore del vento, si allonta...