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"Un cuore di smeraldo in eredità" di Melissa Bentivegna

    Historica Edizioni, 2023, pagg. 220.    Incipit   "Ester Mineo iniziava ogni giorno come un'ospite che entra nel mondo in punta di piedi. Non poteva sapere che quella mattina, un passo dopo l'altro, sarebbe andata incontro a qualcosa di impensabile. Che tutto stesse per finire, non poteva immaginarlo.  Quello era decisamente un giorno diverso". Pensieri luminosi   Si può lasciare un'eredità morale al prossimo? Si possono abbandonare briciole di un bagliore luminoso piuttosto che un gioiello, simbolo di unità, di completa fiducia nell'altro? Il romanzo della scrittrice Melissa Bentivegna risponde affermativamente a questi interrogativi, perchè tra le pagine della storia che racconta cresce, come un fiore nel deserto, il valore incommensurabile della vita e di come gli esseri umani possano farne uso, in maniera costruttiva o distruttiva, donandone in questo caso  un contorno qualitativo importante che ha i connotati della giustizia, del coraggio, della fidu

"Guarda sempre avanti" di Francesca Ziliotto

 


 
 
Casa editrice Historica, 2022, pagg. 95.

 

 Incipit

"Anna camminava a testa bassa lungo il viale alberato, immersa nei suoi soliti pensieri. Nonostante le luci scintillanti di Verona avrebbero dovuto darle gioia e buonumore, il suo sguardo cupo e pensieroso era più forte di ogni nota positiva.
Quando un refolo di vento la risvegliò dalla sua malinconia latente, si alzò il bavero del cappotto nero nuovo, caldo e avvolgente. Stava andando a incontrarsi con Carlotta per il loro immancabile appuntamento settimanale davanti a due cocktail rossi con ghiaccio tritato dentro a calici a forma di brandy, l'unico premio della loro difficile settimana".
 
 
Pensieri luminosi 
 
L'esistenza di Anna, giovane donna veronese, è costellata da una tranquilla e serena quotidianità. Vive a Verona, una deliziosa città, ha il gruppo delle sue amiche del cuore con le quali periodicamente si ritrova, il suo lavoro e qualche nuvola grigia di pensieri ogni tanto. 
Lei e le sue amiche si confidano a vicenda e quel grigiore composto di incertezze, paure, pensieri in un certo senso si alleggeriscono perchè una parola gentile, un gesto affettuoso, una battuta ironica stempera la tensione e il malessere dei giorni; la forza del gruppo rende infatti forte anche il singolo componente.
Il loro è un legame di valore sostanziale, edificante e per Anna si trasforma in un nido avvolgente, denso di significato. Tra di loro c'è una solidarietà costruttiva, una sorta di "sorellanza" che le permette di superare le avversità della vita, o perlomeno, di affrontarle con coraggio.
Proprio a partire da questo nucleo prezioso, sensibile e solidale Anna attingerà a piene mani nel momento più buio della sua vita; un evento che la destabilizzerà totalmente, facendola piombare in giorni senza colore, grigi e senza speranza. I suoi occhi non riusciranno più a vedere i colori vivaci della vita, quei tulipani variopinti che accompagnano la sua esistenza. 
Un giorno, infatti, Anna spostandosi in treno per andare a Roma e incontrare la sua scrittrice preferita, conosce Leonardo e per lei sarà il vero amore della sua vita.
Vivranno insieme un periodo felice e spensierato, finchè un evento tragico e doloroso porterà all'infrangersi di ogni certezza raggiunta per Anna fino a quel momento.
La protagonista dovrà affrontare un percorso dentro sè stessa, alla ricerca di uno scampolo, una briciola di felicità ridotta ora in polvere.
Ma in questo libro non si narra soltanto della profonda crisi che attraversa la protagonista, ma soprattutto del modo di come affronta il suo dolore.
L'autrice, Francesca Ziliotto, ci accompagna con semplicità ma al contempo con delicatezza  nel centro di un uragano di sensazioni pessimiste, di smarrimento e di estenuanti "perchè?" Il dolore in Anna diventa crisi emotiva e sarà una mano ferma e professionale ad aiutarla, a farle comprendere che una ripartenza si può trovare anche nel buio più totale ed è nel riconoscimento della fatica da superare che potrà tornare a vivere. Un passo alla volta riuscirà a dare un senso alla sua ri-partenza davanti ad una enorme macigno che le pesa sul cuore, a quella scomparsa di cui non sa ancora darsi completamente una spiegazione.
Davanti a lei c'è un cammino con delle salite faticose, delle risalite e delle discese a cui potrà dare senso e significato e la predisporranno a scelte che magari prima non avrebbe intrapreso, riuscendo così a capire che anche nel dolore della perdita si può trovare qualcosa che  re-definisca di nuovo.
La penna gentile dell'autrice ci offre l'opportunità di pensare con  coraggio al futuro, di vedere la nostra dimensione del domani come spinta esistenziale per non rimanere fermi a fare radici in un passato che ormai ha lasciato tutte le foglie rinsecchite a terra, non più edificante. Dobbiamo ricordarci di essere sempre protagonisti della nostra vita con il nostro bagaglio di competenze che, paradossalmente, possono diventare veri doni per ri-nascere essere umani valorizzanti.
Le parole fra le pagine di questo romanzo diventano micro-speranze per Anna e le sue amiche per affrontare gli ostacoli con perseveranza che motiva e crea.
Riuscirà la giovane Anna a trovare il suo baricentro, a darsi una nuova opportunità?
Grazie Francesca del tuo messaggio tra le righe con il tuo romanzo d'esordio, di "inniettare" una carica di energia nelle pur drammatiche avversità, a riallacciare quell'ottimismo che non è vana incoscienza, ma giusta strategia per affrontare gli eventi e per scorprirsi capaci di realizzare uno scopo.
Ma c'è un ma...
Nel momento in cui Anna avrà in qualche modo accettato la nuova realtà delle cose, un colpo di scena finale rimetterà in gioco ancora una volta una vicenda che ha sicuramente bisogno di un nuovo capitolo.
Lascio a voi scoprire di cosa si tratta insieme ad altri valori aggiunti come l'amore per i libri, per le librerie, per la magia che i libri offrono al lettore e a quel filo sottile di un gusto un po' retrò nel raccontare di mani creative, a quel "fare filò" dei tempi lontani ma che si può assaporare anche nella nostra contemporaneità. 
 
 
 
La mia lampada ha illuminato questa frase:
"A casa aveva una libreria enorme, a tutta parete e rinunciava volentieri a un vestito per trovare spazio e infilarci un libro. Quando era piccola si divertiva a giocare alla bibliotecaria e a svuotare la libreria e a ricomporla o in ordine alfabetico degli autori, o dividendo i libri per colori, o per titoli, o per generi lettarari in una sorta di gioco montessoriano".
 
 
Gli oli essenziali da utilizzare durante la lettura:
tre gocce di lavanda e tre gocce di limone da sciogliere nel bruciatore di essenze con candela bianca neutra, per ritrovare dentro di sè la forza di ripartire e recuperare forza mentale e fisica.
 
 
 
Un po' di luce sull'autrice
Francesca Ziliotto (Verona, 13 maggio 1977) è una scrittrice italiana. Sposata, ha due bambini, Beatrice e Giulio. Laureata in Economia e Commercio, lavora in un'azienda del settore turistico. Pratica tennis e pilates e alla domenica va allo stadio. Le piace il ricamo e soprattutto i libri, specialmente di autrici italiane e partecipa alle presentazioni dal vivo nelle librerie. Le piace molto scrivere. 
 
 
 
INTERVISTA ALL'AUTRICE
 
Ciao Francesca e benvenuta nel mio spazio letterario. Vuoi parlarci un po' di te?
Ciao Elisabetta; innanzitutto ti ringrazio per questa bellissima opportunità di raccontare e spiegare un po' questo mio primo romanzo.
Sono nata e vivo a Verona; sono sposata e ho due bambini di nove e sei anni.
Lavoro in un hotel di Verona come impiegata amministrativa. A causa delle pandemia il settore turistico è stato fortemente colpito e pertanto per alcuni mesi all'inizio dell'anno sono stata messa in cassa integrazione.
Ho approfittato di questo periodo e del tempo che ho avuto a disposizione per dedicare la mia attenzione al progetto di scrivere un libro, un'idea che da qualche anno avevo in mente ma che non avevo mai pensato di attuare.
Sono una lettrice accanita di romanzi e ho avuto la possibilità di partecipare a tante presentazioni dal vivo delle mie autrici preferite  (Alessia Gazzola in primis, Federica Bosco, Paola Barbato) e questo mi ha incentivato a provare! Perchè io no?
 
Perchè hai scelto di dare questo titolo al tuo lavoro e perchè accompagnato da dei fiori di tulipano nella copertina?
La storia di Anna è una storia di tante ragazze normali, la quotidianità di una vita fatta di amicizie, lavoro e sentimenti ma che vanno a scontrarsi con un forte trauma... inimmaginabile. Il titolo deriva dalla sua capacità di rialzarsi dal baratro in cui Anna, a causa di questo evento tragico, è caduta. Devo anche ammettere che la frase mi è stata suggerita da mio marito durante la stesura del romanzo.
I tulipani sono i miei preferiti e nel significato dei fiori rappresentano l'amore vero. Per questo sono presenti in tutto il romanzo in tutte le loro forme: accompagnano Anna nella sua quotidianità, le danno il buonumore quando li compra per abbellire la sua casa, li lascia morire senza cambiare l'acqua quando si trova nel momento più cupo del romanzo e poi, quando decide di ritornare a vivere sono la prima cosa che va a comprare al suo banchetto preferito anche per festeggiare l'arrivo di una nipote speciale.
La copertina è stata saggiamente curata dal grafico della casa editrice Historica Edizioni, che penso abbia centrato in pieno il tema di questo piccolo libro.

Come sempre leggo con piacere le dediche ai romanzi e la tua è dedicata a tua nonna Maria. Lei è stata una figura importante per te?
Sono stata molto indecisa per la dedica di questo libro, certo è che tante sono le persone a cui avrei voluto dedicarlo... ma poi ho pensato a mia nonna Maria, che è vissuta per 101 anni e anche se oggi non è più qui, ha saputo infondermi negli anni la bellezza dello scrivere. Ho molte lettere che conservo preziosamente che mi ha scritto e regalato per le tante occasioni della vita... e in questo io le somiglio molto... amo scrivere pensieri, biglietti e frasi che affido alla carta... nessuna tastiera al mondo può dare la stessa soddisfazione di un pensiero scritto su carta goffrata.

Nella storia c'è un vincolo amicale profondo tra donne. Che significato ha per te la parola amicizia e quale valore aggiunto ha l'amicizia femminile nei legami interpersonali?
Leggo spesso questa frase: "Le amiche sono le sorelle che ti scegli" e credo sia un pensiero molto veritiero. Io tengo molto all'amicizia, e so che a volte posso aver deluso le mie amiche, ma davvero il legame che a volte si crea è qualcosa che va al di là della stessa parola... come ho scritto ci sono amiche che sono famiglia! L'amicizia è un dono prezioso, non è scontato dire che va coltivato, ma devo essere sincera che spesso a causa della competitività che si crea tra donne soprattutto, è difficile rimanere coerenti e legate. In questo credo che l'universo femminile dovrebbe migliorare e... non poco!

Nel romanzo si narra di una perdita dolorosa nella vita della protagonista Anna. Quanto il dolore pesa come un macigno ma quanto altrettanto coraggio ci vuole per risalire la china nella vita?
Il tema del dolore è un tema forte e davvero difficile riuscire ad esprimerlo anche per mezzo delle parole.
Soprattutto quando non te lo aspetti, quando la quotidianità della vita non ti fa presagire che toccherà proprio a te affrontare una situazione così dolorosa e travolgente. Non riesco a spiegare dove si possa trovare il coraggio per risalire la china; sicuramente ci si deve affidare a qualcuno che ci tenda la mano e che ci accompagni nel lungo percorso della rinascita... quello che mi sento di dire è che bisogna anche essere fortunati nel trovare uno psicoterapeuta che ti sappia capire ma soprattutto che ti faccia reagire.
Anche se il senso di rinascita è dentro ognuno di noi... e solo noi possiamo davvero voltare pagina.

Nel libro Anna si innamora "a prima vista" di un ragazzo appena conosciuto. Credi anche tu nell'amore al primo sguardo?
L'amore a volte si manifesta con uno sguardo, un'occasione, con la scia di un profumo. Credo nell'amore a prima vista: è al contempo un mistero e anche una fortuna... più complicato è riuscire a custodire e coltivare questo sentimento, perchè le persone crescono e cambiano e inevitabilmente anche il sentimento si trasforma. La frase più bella per me è sentirsi dire: "Ti amo oggi più ieri" perchè penso che stia a significare che il percorso che si sta facendo insieme è vivo e funziona.

Ma parliamo anche un po' della città in cui è ambientato il romanzo, Verona, dove vivi.  C'è un particolare angolo della città in cui ti piace di più andare?
Verona è una città a misura d'uomo... quando torno da una vacanza sono sempre felice di rivedere la mia città, che mi aspetta e che con me vive ogni giorno. Sicuramente il luogo che mi piace è Piazza delle Erbe perchè rappresenta la mia terrazza a due passi da casa e dove il venerdì sera mi accoglie per un aperitivo con un'amica speciale con qualsiasi tempo... è il mio premio settimanale! 
Ci sono angoli come Castel San Pietro, via Sottoriva, Teatro Romano e Piazza Dante che godono comunque della mia simpatia!

Nei ringraziamenti finali citi tante persone, soprattutto i tuoi cari. Quanto sono importanti i legami familiari nella tua vita?
I legami familiari sono importantissimi... sono molto fortunata. In particolare mio marito e i miei figli mi sono stati accanto in questa avventura davvero in maniera entusiasmante, con idee, con sentimento, suggerimenti e soprattutto anche con qualche critica costruttiva. Devo molto a mio marito che mi ha supportato nella stesura del libro e sopportato anche in tanti momenti di "isteria" da scrittrice emergente.

Che significato ha per te scrivere?
Mi piace molto questa domanda... scrivere per me è molto gratificante e soprattutto mi dà grandi soddisfazioni perchè sento di ruiscire ad esprimermi al massimo in una sorta di percorso terapeutico. Più difficile invece mi risulta il dialogo verbale, questo è un retaggio che mi porto dietro fin dai tempi della scuola!

Hai altri progetti in cantiere?
In tantissimi mi hanno chiesto di scrivere la continuazione... c'è anche chi mi ha detto: ORA PRETENDO IL SECONDO... Posso forse deludere i miei lettori? Devo solo trovare il tempo ora che per fortuna l'economia è tornata a girare... quello che spero è di riuscire a scrivere senza dover rivivere i mesi della cassa integrazione.

Grazie per aver condiviso i tuoi pensieri!
Grazie a te.


 

La scrittrice Francesca Ziliotto
 
 
 
 
 


 

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