"Hypsas", Edizioni Ensemble, 2024, pagg. 55. "Incontro i morti sui margini dentati delle foglie, ospiti e pietrisco più brillanti - centellinando le veglie, perché i nomi vanno incontro a ciò che si ripete; e il sole di Eraclito è nuovo tutti i giorni. Quieta pulsione di ogni luogo, le acque sono tiepide e danno esile diadema, dolce fissità degli occhi ; morbide sculture sul bianco di parete accolgono corpi liberi"... Pensieri luminosi La raccolta di poesie di Valerio Mello è un percorso immersivo nella natura e del suo potere rigenerante, correlato però anche ad una visione particolare e aulica, quella delle antiche divinità che si trasformano esse stesse in poesia. Un percorso di parole e immagini che come quadri astratti e simbolici accompagnano il lettore in una dimensione onirica. Ciò che mi ha maggiormente colpito è stato leggere della terra, di alberi, di erba, di pietre secolari che si intersecano nella millenaria conoscenza, con la civiltà del sapere. Una
Casa editrice Mondadori, 2018, pagg. 751.
Incipit
"Alle prime luci dell'alba le campagne intorno a Rouen, dopo una settimana di pioggia, avevano una lucentezza di smalto.
Anne Bacon strofinava i piedi l'uno con l'altro, tentando di scaldare le dita gelate. Aveva brividi in tutto il corpo e le labbra secche. Avrebbe bevuto volentieri un po' d'acqua, ma si sentiva troppo debole per sollevarsi dal letto. Provò a girarsi sul fianco. Se Eliza non era ancora arrivata con una tazza di tè, doveva essere ancora molto presto".
Pensieri luminosi
L'ufficiale Prospero, discendente da un'antica famiglia aristocratica piemontese, figlio di Casimiro Vignon, incontra a Londra la giovane Anne, inglese, figlia di Huntley Bacon, mercante di tessuti e seta.
La giovane donna è molto carina, gentile e sembra ricambiare le attenzioni dell'affascinante italiano.
In breve tempo decidono di sposarsi, spinti da quell'irrefrenabile marasma di sentimenti che è l'attrazione e i palpiti del cuore.
Prospero verrà poi richiamato al suo reggimento e Anne lo seguirà successivamente insieme alla sua dama di compagnia Theresa Manners e approdare così felice nella sua nuova patria italiana.
Ma il fato ha in serbo per lei un'amarissima vicenda. Infatti durante il tragitto le accade qualcosa di molto grave che ne intacca il fisico e lo spirito (e al tempo non inconsueto purtroppo) e che influenzerà la sua esistenza futura.
In questo romanzo che ha un profilo fortemente storico (in particolare si narrano avvenimenti dal 1830 al 1840) e che ci catapulta fra i momenti salienti che porteranno all'unità d'Italia, viene narrata anche una vicenda personale che si interseca a doppio filo ad una vicenda politico-sociale di una nazione, che non era ancora tale ma lo sarebbe diventata a breve.
Anne, un po' ingenua, giovane, con la sua bontà d'animo entrerà delicatamente, con garbo e sensibiltà fra persone schive, autoritarie, scostanti, soprattutto fra le mura domestiche della sua nuova famiglia.
Prospero sarà molto diverso da come lo ricordava a Londra, mentre il suocero arroccato nelle sue idee arcaiche, si dimostrerà burbero nei suoi confronti, ma lentamente il rapporto suocero-nuora crescerà in maniera costruttiva ed inattesa.
La scrittrice ha tratteggiato un quadro storico-sociale della futura nazione italiana in evoluzione, così come lo è Anne Bacon, proiettata in un conteso a lei sconosciuto.
Il tempo narrato è quello di una terra confusa, non ancora unita da un'unica bandiera. Il percorso verso l'Italia è sofferto, colmo di sacrificio umano, complesso, ma il desiderio di libertà e indipendenza ha avuto la meglio. La stessa complessità l'ha avuta la giovane sposa inglese. La sua è una vicenda umana che non ha avuto i contorni sperati dell'amore, ma più precisamente ha assunto i connotati dell'amore per sè stessa, o meglio della sua comprensione; parallelamente è nato tra gli italiani, tra i circoli culturali, tra i primi giornali liberali, quell'amore di patria, di paese unito che prima non esisteva.
C'è un resoconto mastodontico in questo libro, particolareggiato, che fa dell'Ottocento un secolo colmo di speranze, romantico, un po' sognante, ma anche pronto all'azione e al sacrificio.
Torino è in fermento, tra le piazze si respira un'aria nuova, i cantieri in costruzione, un nuovo modo di comcepire il verde paesaggistico; in quelle strette vie o tra le grandi piazze si rspira un'aria nuova. L'odore di stantio e di muffa tra le vecchie dimore dell'antico regime è ormai soffocante. É tempo di cambiare. Il fermento di qualcosa, del "rumore del mondo" è alle porte; una forza rivoluzionaria sta rompendo gli argini.
L'originalità di questo testo è nel raccontare i fatti dal punto di vista di Anne, non italiana che con occhi curiosi e sguardo attento nota le impercettibili trasformazioni di mentalità della società italiana, tra i suoi amici borghesi che l'accolgono con affetto. Lei ci propone un resoconto storico scevro da sentimentalismi, da pietismi, ma colmo di ammirazione per il desiderio di spirito indipendentista che ha attraversato quel periodo.
Con spirito di adattamento Anne si è inserita tra le pieghe di abitudini, cibi, modi di dire (molti sono i passaggi dialettali piemontesi e accenti francesi) in quell'universo di gentilezze aristocratiche artefatte e fra i colori (meglio i tricolori) di un Paese da costruire.
Ho apprezzato molto la scelta altrettanto originale del narrare dei primi moti pre-risorgimentali attraverso il rapporto epistolare tra Anne sua sorella Grace, rimasta a Londra.
La sposa inglese ne scrive con partecipazione, lontana da scopi politici e per questo ancor più genuino, acquistandone freschezza, trasporto emotivo e una vibrante essenza del momento.
Altrettanto piacevole è la corrispondenza tra Anne e la sua amica Theresa Manners, altro personaggio importante ed interessante. Lei è una donna dallo spirito libero, che viaggia sul suolo italico e realizza una guida tratteggiando un quadro bellissimo e tristissimo, in cui lo stordimento del paesaggio e dei suoi monumenti si scontra con un popolo sanguigno ma sempre e comunque genuino e umano.
Questo romanzo l'ho apprezzato molto, nella forza di tratteggiare il periodo risorgimentale italiano come qualcosa di cui andare fiera, nel suo costante apporto di princìpi alti e idee nuove.
É stato piacevole osservare anche la campagna piemontese, la tenuta del Mandrone, proprietà dei Vignon, che è diventata anch'essa personaggio. In quel luogo si sono sentiti gli echi di rivolte, il lamento di una vita insoddisfatta, che si è nutrita di albe e tramonti colmi di speranza. L'Italia unita era lì a divenire e sono stata felice di viverla una seconda volta, anni fa tra i libri scolastici e ora tra le pagine di un romanzo, ma non per questo meno partecipe, anzi di più.
"Qualcuno continuava a voltarsi indietro, nella speranza che il passato potesse fare da scudo contro le incognite del futuro; qualcun altro confidava nel domani; c'era chi tesseva e chi disfaceva la tela, chi tirava i fili e chi li svolgeva. Contro questo rumore del mondo non aveva difese adeguate".
tre gocce di lavanda e tre gocce di cannella da sciogliere nel bruciatore di essenze con candela bianca neutra, per ritrovare quel pizzico di francesismo che si respira nel romanzo e per essere avvolti da un'inebriante sensazione di aria nuova e di voglia di fare.
Benedetta Cibrario (Firenze, 1962) è una scrittrice italiana. Ha vissuto in diverse città italiane prima di arrivare con la sua famiglia in Piemonte. Si è laureata in Storia del Cinema e durante gli studi universitari ha collaborato con l'Espresso. Sposata con quattro figli, per esigenze professionali e familiari ha diviso la sua vita tra Milano e Londra e che ha influenzato il suo modo di scrivere.
Bibliografia essenziale
- "Rossovermiglio" (2007), Premio Campiello 2008;
- "Sotto cieli noncuranti" (2009), Premio Rapallo 2010;
- "Lo scornuso" (2011),
- "L'uomo che dormiva al parco" (2012).
La scrittrice Benedetta Cibrario
Per l'acquisto del libro
Commenti
Posta un commento