LuoghInteriori editore, 2023, pagg. 216. Incipit "Sono inginocchiato nel sedile posteriore della Fiat 1100 color verde oliva di papà. Mia sorella Olga si è sistemata al mio fianco nella stessa posizione. Attraverso il finestrino guardiamo l'ingresso del civico 9 di viale Monza. Mamma si è fermata a parlare con le cornacchie allineate davanti al portone d'ingresso. Stringe mani, abbraccia, si asciuga le lacrime. É un addio, il mio primo addio. Non so bene cosa sia. Papà mi ha spiegato che è un saluto che fai quando poi non ti ti vedi più per tanto tempo. Mi farà male, ne sono sicuro. A me fa già male il ciao che dico a Dante la sera. Sembra far male anche a mia sorella: ha il labbro inferiore che tremola come un budino alla fragola. Se piange lei - lei che non piange mai - io piangerò almeno il doppio. L'addio mi riempie di vuoto, mi strige la gola con un nodo". Pensieri luminosi Vi è mai capitato di ascoltare una canzone e fra un ritmo e l'altro la mente ap
Casa editrice Rossini, 2021, pagg. 113.
Incipit
"Sergio sorseggiava il suo caffè al bar mentre guardava la cameriera apparecchiare i tavoli. Era svogliato quella mattina, fiacco nella mente e nelle gambe. Il suo sguardo era avvolto nei pensieri come la nebbia che avvolgeva la città. Aveva il giornale aperto sulle notizie sportive e lo leggeva senza particolare interesse.
Fissava di tanto in tanto quella cameriera, che probabilmente poteva avere vent'anni, e invidiava la sua giovinezza. Immaginava il suo vivere con pochi pensieri, alla giornata e a come la vita, a poco a poco, si divertisse a creare grattacapi sempre più complessi con il passar del tempo. La vedeva ridere mentre svolgeva le sue mansioni e gli ricordò in un momento il suo sorridere fra i denti quando aveva la stessa età. L'autoironia era sempre stata un cavallo di battaglia di Sergio".
Pensieri luminosi
Sergio Pacini, quarantenne napoletano, ma trasferitosi da diversi anni a Firenze, sta sorseggiando un caffè che termina presto perchè ha un appuntamento con un medico specialista che deve rendergli noto il responso su alcune analisi fatte in precedenza.
Da quel colloquio il protagonista inizierà un percorso fisico e interiore che diventerà un viaggio di crescita e trasformazione; in questo modo comprenderà il valore qualitativo delle relazioni umane e il tempo dedicato ad esse.
Lo scrittore Luigi Imperatore con uno stile semplice e penna fluida porta alla luce una storia all'apparenza superficiale, ma che svela, strato dopo strato, tutta la sua profondità di tematiche e messaggi che vanno proprio al cuore pulsante di una vicenda che porta con sè valori e sentimenti da proteggere, avvolti nella loro fragilità per non frantumarsi in mille pezzi.
Il percorso che dovrà affrontare Sergio è simile all'avvolgimento di un nastro; un percorso a ritroso, in un tempo e in uno spazio sospeso; per certe scelte lasciate a metà, ad alcune frasi non dette, per alrettante risposte non esaurienti. Il passato lo chiama e lui è deciso a lasciare la sua comfort zone, piatta ed anonima, per scontrarsi con qualcosa di non paragonabile, un tornado di emozioni sconvolgenti ma che gli permetterà di mettere alla prova la sua volontà, il suo carattere, la sua personalità, i suoi limiti, quella capacità di sopportare e supportare. Non tornerà più quello che era un tempo. Toccherà con mano la sofferenza, il dolore ma anche la speranza che il tempo può ancora essere amico, che si può sempre rimediare se lo si vuole veramente. Per il protagonista così si aprirà la porta dell'amicizia che travalica il risentimento, condita con la sincerità e la fiducia. Ecco allora che mi tornano alla memoria frasi come "chi trova un amico trova un tesoro" e "un amico è tale nel momento del bisogno" che qui trovano davvero concretezza in una vicenda dai risvolti originali e vitali.
Il percorso di Sergio è un viaggio anche nella sua anima, alla ricerca del perdono, in una sorta di cessazione del risentimento. Diventa un uomo nuovo, vincendo il rancore e comprendendo quanto la vita può regalare ancora momenti importanti.
In questo cammino egli percorre il filo rosa di cinque donne che hanno fatto e faranno parte della sua vita nelle sue tonalità più vive o più tenui, ma che comunque hanno lasciato e lasceranno in lui un segno indelebile.
La trama di questo romanzo percorre anche altre tematiche come la libertà, la riconoscenza, la ricchezza delle piccole cose: un abbraccio, un sorriso, uno sguardo, un gesto affettuoso, che diventa tempo donato all'esserci qui ed ora, al di là della malattia, dell'orgoglio e della solitudine.
Ma soprattutto comprenderà con stupore immenso la parola amore che diventerà progetto di vita nuova; affrontando questo sentimento così importante cambierà il suo mondo e lo renderà migliore.
Lo scrittore ha delineato con precisione e sensibilità storie e situazioni complesse che, in una corsa contro il tempo, diventano scampoli di felicità, ma soprattutto c'è il desiderio di rimediare, la possibilità di donare. La vicenda ha anche un che di rocambolesco, che tiene alta la curiosità del lettore, con intoppi e ostacoli che sembrano quasi far desistere il protagonista dai suoi intenti.
Riuscirà a raggiungere il suo scopo? Chi sono queste misteriose donne? Avrà il tempo di dare risposte alle sue domande e avere risposte altrettanto soddisfacenti?
Lascio a voi scoprire il viaggio di Sergio che prevede anche un finale aperto che sembra quasi attendere un sequel altrettanto emozionante.
Buona lettura!
La mia lampada ha illuminato questa frase:
"Un filo di vento faceva muovere le foglie dell'unico albero in mezzo a tutti quei mostri di cemento. Sergio si sentiva come quel pino, solo e costretto dalle necessità della vita ad oscillare".
Luigi Imperatore (Napoli, 26/05/1979) è uno scrittore partenopeo. Ha studiato presso il liceo scientifico Piero Calamandrei. Ama molto il calcio e il Napoli è la sua squadra del cuore.
INTERVISTA ALL'AUTORE
Ciao Luigi e benvenuto nel mio spazio letterario. Grazie per essere qui a conversare sul tuo romanzo d'esordio "Le cinque donne della mia vita" della casa editrice Rossini. Vuoi parlarci un po' di te?
Sono nato a Napoli 42 anni fa. Fin da piccolo ho sempre avuto passione per la scrittura, per la musica, l'arte in genere. Mi sono diplomato al liceo scientifico, ho seguito gli studi all'Università Federico II in Scienze Politiche. Oggi lavoro per il Ministero della Difesa, scrivo per passione, suono il pianoforte.
Nel prologo il personaggio principale, Sergio Pacini, si descrive un po' affermando, tra le altre cose, che la musica: "è la dimensione che mi permette di dimenticare il mondo e diventare una sola cosa con il mio cuore e la mia mente". Anche per te la musica ha un valore così speciale?
La musica per me è l'essenza di tutto. Quando suono il pianoforte mi estraneo dal mondo e mi da una mano a rilassarmi. Anzi, spesso mi da l'ispirazione per scrivere.
A pag. 9 del romanzo si fa riferimento all'autoironia, che per Sergio ha una connotazione importante. Lo è anche per te?
Io punto tutto sull'ironia. Il mio modo di approcciarmi nella vita, i miei dialoghi nei libri, tutto ha di base il fatto di non prendersi mai troppo sul serio.
Cit. pag. 11: "No, lui decisamente non credeva all'amore eterno". In questo passaggio del testo si afferma che per Sergio l'amore eterno è un'illusione. Tu cosa ne pensi?
Bhe, l'amore eterno forse esiste, ma non fa per me. Io ormai, per le mie esperienze personali, credo che il rapporto con una donna vada costruito passo passo, giorno per giorno. Poi bisogna vedere dove arriva.
Nel tuo scritto si racconta di una grande amicizia tra Sergio e Stefano. Quanto è importante per te questo sentimento e se anche tu hai avuto una grande amicizia e che ricordi hai?
L'amicizia è la cosa più importante che ci sia nella vita. Un'amicizia, quando è vera, rimane sempre, da quando inizia fino alla fine; è quel valore aggiunto che ti fa superare le difficoltà, che ti fa ridere dei tuoi sbagli, che ti invoglia a condividere con l'altro i tuoi sentimenti.
Nella narrazione è presente un riferimento importante e quanto mai attuale: l'eutanasia. Come ti poni davanti a questa tematica?
L'eutanasia per me è una scelta molto difficile da affrontare che appartiene alla sfera personale. Nel mio libro ho cercato di parlare di questo tema come qualcosa di negativo, che si scontra con la forza positiva della vita.
Cit. pag. 36: "Quel mondo fatto solo di apparenza, e meno che mai di essenza".Che significato dai a queste due parole?
Credo che ormai viviamo in un mondo artefatto, costruito su misura intorno all'immagine che diamo di noi stessi. In questo modo, tuttavia, stiamo perdendo il vero senso della nostra personalità, che ci rende, in base alle nostre capacità unici e speciali allo stesso tempo.
Nel romanzo si fa riferimento anche ad uno sport, il calcio. Che valore ha per te? Qual è la tua squadra del cuore?
Ovvio che la mia squadra dei cuore sia il Napoli, dove il calcio non è solo uno sport, è una vera e propria passione. Avere visto le gesta di Maradona allo stadio per me è motivo di grande orgoglio.
Nello scritto si narra di un'altra tematica importante, quella della violenza sulle donne. Cosa ne pensi di questo brutale imbarbarimento dei sentimenti, soprattutto da parte degli uomini nei confronti delle donne?
Credo che negli ultimi anni si sia fatto tanto per prevenire i crimini contro le donne, ma che la strada sia ancora lunga. Le donne sono il centro stesso della nostra vita, come faccio capire anche io nel mio libro ed è per questo che vanno difese, sempre.
Hai altri progetti per il futuro?
I lettori del mio libro mi chiedono un seguito, che ci sarà. Prima però ho un'altra stioria da scrivere, che spero sia pronta per il prossimo anno.
Grazie mille per le tue riflessioni e arrivederci a presto, magari con una nuova storia da raccontare!
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