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"Prima che sia troppo amarti" di Annalisa Teggi

    Il Timone editore, 2024, pagg. 188.   Incipit "Se l'era cercata. Diana correva al buio pensando ai commenti sul suo necrologio. Non staccava gli occhi dall'unica luce davanti a sé. Aperti h24, un'insegna così anonima di giorno. Arrivarci, presto. Sentiva ancora addosso il fiato di alcol e sudore. Una voce roca era rigurgitata fuori da un angolo della strada. Un'ombra viva, arrabbiata o isterica si era sollevata da terra spalancando le braccia verso di lei. Un forte colpo a terra e una risata cavernosa. La stava rincorrendo?  O era rimasto in quel cantuccio nero di marciapiede?".   Pensieri luminosi Nel vocabolario   la parola "troppo" è sia un avverbio che un aggettivo e in entrambi i casi la definiscono come una quantità eccessiva, qualcosa più  del dovuto, più del giusto.  In definitiva sia che lo si qualifichi come avverbio o aggettivo, "troppo" ha un connotazione negativa e lo si può affiancare allo spreco come quello alimentare; o...

"I custodi del libro" di Geraldine Brooks

 

Titolo originale "People of the book".

Traduzione dall'inglese di Massimo Ortelio.

Casa editrice Neri Pozza - Beat, 2008, pagg.412.

 

Incipit

"Sia chiaro fin dall'inizio: non era il mio lavoro ideale.
A me piaceva lavorare da sola, nella quiete luminosa del mio laboratorio, dove perfino il clima è controllato, con tutto ciò che mi serve a portata di mano. È vero che ho la fama di essere una persona capace di operare altrettanto efficacemente sul campo, se devo, ovvero quando i musei non intendono accollarsi le spese di viaggio e assicurazione, o il collezionista non vuole che si sappia con esattezza ciò che si possiede".
 
 
Pensieri luminosi
 
Leggere libri, in particolare i romanzi, sono sempre esperienze di viaggio, ma in questo caso lo è ancora di più: si tratta di un viaggio nel viaggio.
Un libro antico e altamente simbolico viaggia a ritroso nel tempo e nello spazio. Un percorso che si immerge nelle civiltà, nelle tradizioni, nelle paure, nei dubbi, nei pregiudizi, nel sapere, nell'amore, nell'animo di uomini e donne.
Un libro è un tesoro da custodire e come tale è costruito, aggiustato, confrontato, riempito, svuotato, arricchito, rubato.
Può un libro assurgere a simbolo di salvezza? Può un libro combattere la guerra delle idee? Può un libro unire e non dividere? Può un libro risvegliare sentimenti altruistici, di pace?
A queste e ad altre domande che mi sono sorte durante la lettura, credo si possa rispondere sì. 
Sì perchè l'oggetto libro nella sua interezza ed essenza è uno strumento del sapere letterario, artistico, poetico e in questo caso religioso. Il libro è un'opera artistica nella sua rilegatura, nella sua copertina, nei suoi caratteri neri sulle pagine bianche, nel suo volume, così come può esserlo uno spartito di Mozart o un quadro di Van Gogh.
Un libro, quindi, come oggetto universale può abbattere l'inidividualismo e entrare  in contatto con gli altri. Gli altri, i diversi personaggi (custodi del libro) che vengono tratteggiati brevemente nelle loro esistenze quando vengono toccati dal libro, mi hanno fatto pensare a me che sono legata dalla passione per i libri, prima ancora di essere un'appassionata lettrice. Considero i libri oggetti preziosi su cui continuerò a scrivere e ad emozionarmi.
 
 
La mia lampada ha illuminato questa frase:
"Far tornare un libro così com'era quando è stato creato, anche se fosse possibile, sarebbe una grave mancanza di rispetto per la sua storia. Credo che sia giusto accoglierlo così come lo si è ricevuto dalle generazioni passate, perchè i danni che ha subito a causa degli uomini e del tempo fanno parte della sua storia. Per me, il compito del restauratore consiste nello stabilizzare il volume, in modo da consentire la lettura e lo studio. Le riparazioni vere e proprie devono essere effettuate solo se sono assolutamente necessarie".
 
 
 
Un po' di luce sull'autrice
Geraldine Brooks (Sidney 1955 - vivente) ferquentò il college e in seguito la Sidney University.
Terminata la sua carriera scolastica iniziò come reporter e in seguito conseguì un master giornalistico che la portò a lavorare per il Wall Street Journal, dove ottnne riconoscimenti per i migliori servizi giornalistici come inviata in Africa, Medio Oriente, Balcani e nel Golofo Persico. In seguito lavorò per il New York Times e per il Washington Post, come corrisponedente di guerra.


Bibliografia essenziale
- "Padrone del desiderio. L'universo nascosto delle donne musulmane" (1998), best seller tradotto in 17 lingue;
- "Annus mirabilis" (2005), che la lanciò a livello internazionale;
- "L'idealista" (2005), vincitore del Premio Pulizer per la letteratura;
- "L'armonia segreta" (2015).
 
 
 
 
La scrittrice Geraldine Brooks
 
 
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