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Visualizzazione dei post da dicembre, 2022

"Prima che sia troppo amarti" di Annalisa Teggi

    Il Timone editore, 2024, pagg. 188.   Incipit "Se l'era cercata. Diana correva al buio pensando ai commenti sul suo necrologio. Non staccava gli occhi dall'unica luce davanti a sé. Aperti h24, un'insegna così anonima di giorno. Arrivarci, presto. Sentiva ancora addosso il fiato di alcol e sudore. Una voce roca era rigurgitata fuori da un angolo della strada. Un'ombra viva, arrabbiata o isterica si era sollevata da terra spalancando le braccia verso di lei. Un forte colpo a terra e una risata cavernosa. La stava rincorrendo?  O era rimasto in quel cantuccio nero di marciapiede?".   Pensieri luminosi Nel vocabolario   la parola "troppo" è sia un avverbio che un aggettivo e in entrambi i casi la definiscono come una quantità eccessiva, qualcosa più  del dovuto, più del giusto.  In definitiva sia che lo si qualifichi come avverbio o aggettivo, "troppo" ha un connotazione negativa e lo si può affiancare allo spreco come quello alimentare; o...

"Ius sanguinis" di Maria Laura Antonini

  Diadema Edizioni, 2022, pagg. 198. Incipit "Stinco era magro, molto magro, non a caso lo chiamavano così. Correva come un pazzo tutto il giorno, in sella al suo motorino truccato, cavalcando forsennato le sponde dei due torrenti che incidevano la valle come ferite, essiccate dal sole d'estate, grondanti di sangue d'inverno. A casa non tornava mai, e perchè avrebbe dovuto tornarci? Per sentire i lamenti di sua madre? Una nenia senza fine. Tanto poi ad ascoltarli, i lamenti intendo, restava sua sorella, più piccola di sette anni e capace di sopportarli meglio di lui". Pensieri luminosi   L'espressione ius sanguinis deriva dal latino giuridico che significa il diritto (basato sui legami di sangue) secondo cui un figlio nato da padre o madre italiana è di fatto italiano. Vorrei soffermarmi alle parole "legami di sangue", al di là del significato giuridico, di cui questa storia è intrisa. Sono infatti legami sanguigni quelli che esistono nella famiglia Mori...

"Fantasmi" di Paolo Panzacchi

    Clown Bianco editore, 2022, pagg. 185.   Incipit "Non riesco a respirare. Ho le lacrime che spingono dietro gli occhi, vogliono farsi strada, uscire, sgorgare, bagnarmi il viso, scendere fino al colletto della camicia, entrare e arrivare fino al petto, violarmi anche questa volta. Non so cosa succederà tra qualche istante, non ho nemmeno la certezza di volerlo sapere, vorrei solo che questo momento fosse già passato, vorrei avere il potere di mandare avanti veloce, come si fa con la musica, con un film". Pensieri luminosi   La definizione di fantasma porta con sè, tra i vari significati, anche quello di "la forma visibile di un'anima". E di una forma visibile, di un'anima e di altre, è costellato questo romanzo. Sì, perchè lo scrittore Paolo Panzacchi pone sopra un tavolo di cristallo fragilissimo e trasparente l'essenza della personalità di Giulio, trentenne bolognese che vive, o meglio sopravvive, ad un evento terribile che ha cambiato totalmente e...