Passa ai contenuti principali

"Case rosse" di Alberto Coco

  LuoghInteriori editore, 2023, pagg. 216. Incipit "Sono inginocchiato nel sedile posteriore della Fiat 1100 color verde oliva di papà. Mia sorella Olga si è sistemata al mio fianco nella stessa posizione. Attraverso il finestrino guardiamo l'ingresso del civico 9 di viale Monza. Mamma si è fermata a parlare con le cornacchie allineate davanti al portone d'ingresso. Stringe mani, abbraccia, si asciuga le lacrime. É un addio, il mio primo addio. Non so bene cosa sia.  Papà mi ha spiegato che è un saluto che fai quando poi non ti ti vedi più per tanto tempo. Mi farà male, ne sono sicuro. A me fa già male il ciao che dico a Dante la sera. Sembra far male anche a mia sorella: ha il labbro inferiore che tremola come un budino alla fragola. Se piange lei - lei che non piange mai - io piangerò almeno il doppio. L'addio mi riempie di vuoto, mi strige la gola con un nodo". Pensieri luminosi Vi è mai capitato di ascoltare una canzone e fra un ritmo e l'altro la mente ap

"L'annusatrice di libri" di Desy Icardi

  

 

Fazi Editore, 2019, pagg. 407.

 

Incipit

"Tutte le brave scolare si somigliano, ogni scolara somara è somara a modo suo.
Una lieve risatina proruppe dal primo banco, subito seguita da una risata più grossolana.
Signorine!, le stizzì il reverendo Kelley aggrottando le ispide sopracciglia grigie, mentre la povera Adelina se ne stava impalata accanto alla cattedra con lo sguardo rivolto al pavimento e le sottili trecce di un color biondo spento che, come il suo umore, pendevano verso il basso".

 

  

Pensieri luminosi 

Adelina è una ragazzina di quattordici anni, frequenta la scuola e la zia Amalia nella Torino del 1956. Con lei vive, tutto sommato un "tranquillo grigiore", se non fosse che la stessa zia è alquanto spilorcia, avara di bene e parole affettuose. A scuola non va meglio: additata dal severo insegnante, reverendo Kelley, come somara si sente inadeguata e svilita.
Un giorno, per ovviare alle sue lacune scolastiche, il professore le affianca una compagna di classe, Luisella, molto intelligente e dotata, che la possa aiutare nello studio.
Da lì in poi per Adelina ci sarà un ribaltamento di ruoli. La giovane studentessa scoprirà di possedere un dono grandioso e speciale:  leggere i libri con l'olfatto. Questa sua capacità però, se da una parte le procura una gioia interiore inaspettata, diventerà al contempo una minaccia alla sua persona.
Il romanzo della scrittrice Desy Icardi ci accompagna in modo amichevole e affettuoso tra le pagine dei libri in modo molto particolare e originale.
Si sente nelle sue parole quanto i libri, in particolare i romanzi, abbiano avuto in lei un'importanza fondamentale: oggetti con un'anima che, tra le pagine scritte da diversi autori, le hanno donato momenti magici. Si è lasciata trasportare da vicende che l'hanno rincuorata, rallegrata, confortata, abbracciata. I libri sono diventati maestri di strada. I personaggi delle storie vivono  drammi, combattono lotte anche interiori, ridono, piangono, soffrono e il leggere delle loro vicissitudini e difficili scelte aiutano anche noi lettori. Sì, perchè in qualche modo leggendo di quel percorso denso di ostacoli, noi lettori ci sentiamo rincuorati proprio perchè come noi hanno, seppur in modo romanzato, vissuto le nostre stesse sensazioni ed emozioni. Così facendo ogni volta che leggiamo la parola fine di un romanzo, lì dentro nascosto tra una virgola e un punto, tra uno spazio bianco e l'altro lasciamo un pezzetto di noi. Il nostro immergerci in vicende drammatiche, felici, impervie, paurose e il convolgimento emotivo che si è innescato si è a sua volta agganciato a quel particolare momento della narrazione che più ci ha coinvolto. Ci troviamo così a rileggere quella frase diverse volte e rivivere con empatico trasporto le parole che sulla carta accarezziamo con emozione. Spesso, folgorati da una frase memorabile, ci affrettiamo a riscriverla nel "quaderno della bellezza" per non lasciarla scivolare nell'oblio, tanto la sentiamo importante e rivelatrice per la nostra vita.
Il bello è che ogni lettore prende quel pezzetto che più lo rappresenta, che sente vicino; parole diverse che però hanno l'unico scopo di essere ossigeno corroborante che annusiamo e facciamo entrare dentro di noi.
Adelina annusa tanti libri: di alcuni sente profumi inebrianti, forti e dolci ma di altri non sente nulla. 
Perchè accade questo? Adelina se lo chiede ed io con lei.
La  storia scorre leggera e frizzante; mi ha ricordato quelle volte in cui a teatro ho osservato attori in abiti pittoreschi recitare in quel particolare modo di esprimersi, per il modo di camminare, la battuta pronta e arguta che strappa più di qualche sorriso e per l'intreccio della vicenda che al contempo oscilla tra il dramma e la commedia degli equivoci in un tempo dal gusto un po' retrò.
La vicenda si dipana su due piani temporali: gli anni prima del secondo conflitto mondiale che vedono protagonista assoluta la zia Amalia e quelli del finire degli anni cinquanta del Novecento che si riferiscono ad Adelina. 
Ciò che però unisce in modo continuativo la storia corale è che ciascun personaggio è toccato, seppur in maniera diversa, da un libro.
Chi come Adelina, proveniente dalla povera campagna, scopre la ricchezza della città nelle sue librerie che raccontano storie una più interessante dell'altra. Torino è ricca perchè c'è qualcuno che ama i libri, la lettura, quel rito privato che diventa ponte per intessere relazioni, strumento di dialogo sul pianerottolo di un palazzo e per altri, in una metropoli, diventa mezzo di salvezza che allontana dalla solitudine.
Dopo tutte queste riflessioni lascio a voi scoprire perchè il dono di Adelina funziona per certi libri e per altri no, del suo valore altamente poetico e di altri aspetti di questo insolito romanzo tra i romanzi, nelle sue citazioni e riferimenti a capolavori immortali della letteratura e del valore inestimabile del libro che diventa tesoro prezioso per l'umanità.
Buona lettura!


La mia lampada ha illuminato questa frase:
"Le lettere sulla pagina piroettavano più del solito,    l'odore della carta era intollerabile; Adelina appoggiò le mani sulla testa dolorante e si alzò barcollando. Anche gli scaffali della Biblioteca Grande danzavano come le parole scritte sulla pergamena".
 
 
Gli oli essenziali da utilizzare durante la lettura:
tre gocce di geranio e tre gocce di arancio da sciogliere nel bruciatore di essenze con candela bianca neutra, per trovare la giusta motivazione nell'affrontare le avversità ed entrare in sintonia con le emozioni dell'altro.
 
 
Un po' di  luce sull'autrice
Desy Icardi è una scrittrice italiana nata a Torino, dove vive e lavora. Svolge attività di formatrice aziendale, attrice e copywriter. Nel 2004 si è laureata al DAMS e dal 2006 lavora come cabarettista. Crea testi teatrali comici e ha firmato alcune regie. Dal 2013 cura il blog "Patataridens" dedicato alla comicità al femminile.
 
 
Bibliografia essenziale
- "La ragazza con la macchina da scrivere" (2020);
- "Il fantasma del lettore passato" (2020);
- "La biblioteca dei sussurri" (2021).


INTERVISTA ALL'AUTRICE
 
Ciao Desy e benvenuta nel mio spazio letterario. Vuoi parlarci un po' di te per chi ancora non ti conosce?
Sono blogger, cabarettista e scrittrice ma soprattutto, sono una lettrice. Ho scritto e interpretato alcuni spettacoli e pubblicato diversi romanzi, gli ultimi dei quali, editi da Fazi editore, fanno parte di una pentalogia sensoriale. Ognuno dei cinque romanzi è infatti dedicato a uno dei cinque sensi: nel primo, "L'annusatrice di libri" (2019), racconto la lettura attraverso l'olfatto; nel secondo "La ragazza con la macchina da scrivere" (2020), celebro la scrittura grazie al tatto; nel terzo, uscito lo scorso dicembre e intitolato "La biblioteca dei sussurri", è invece di scena l'udito. Mancano all'appello vista e gusto, ai quali sto lavorando.

Come è stata la genesi del tuo romanzo?
"L'annusatrice di libri" è il primo romanzo della pentalogia sensoriale, e l'idea base della storia è nata mentre ero sul tram e leggevo un e-book sul lettore elettronico. Amo i libri cartacei, ma a causa di un grave problema visivo non sono più in grado di leggerli da molti anni e l'e-book, che dà la possibilità di ingrandire i caratteri, mi ha restituito il piacere di leggere. Un giorno, un passeggero con un libro tradizionale  mi disse che, sì, probabilmente gli e-book erano comodi, ma che lui non avrebbe mai rinunciato alla carta per via del  suo profumo. "Concordo", gli ho risposto "ma io i libri cartacei non li riesco a vedere, e non posso leggere col naso".
Così mi è venuta l'idea di Adelina, la protagonista de "L'annusatrice di libri", una ragazza che perde la capacità di leggere con gli occhi ma scopre di poterlo fare con l'olfatto.

Se potessi avere il dono che ha Adelina di annusare i libri, che profumo ti piacerebbe avesse un libro che non hai ancora letto?
Mi piacerebbe un libro che odora di cipria, lavanda e naftalina, come i cassetti di certe vecchie signore. 

Quali sono i tuoi progetti letterari futuri?
Ho appena pubblicato "La biblioteca dei sussurri", il terzo romanzo della mia pentalogia sensoriale. Ora sto scrivendo il quarto, dedicato al senso della vista. Sto inoltre lavorando alla preparazione di uno spettacolo, un monologo tragicomico intitolato "I diari del bastone bianco", nel quale racconto la mia esperienza di ipovedente. Ho terminato da un po' la stesura del monologo, e ora mi sto preparando a interpretarlo e metterlo in scena.

Grazie Desy del tempo che mi hai dedicato e auguri per i tuoi prossimi obbiettivi!
Grazie a te. 




La scrittrice Desy Icardi

 
 Per l'acquisto del  libro
 


 


Commenti

Post popolari in questo blog

"Silenzio imperfetto" di Riccardo Tontaro.

Funambolo edizioni, 2023, pagg. 128.   Incipit "Mai una parola, con nessuno. Ha un sorriso per tutti, ma mai una parola. É il silenzio vivente, dove la metti sta, zitta, come una pietra ben levigata, sommersa dall'acqua di un torrente. Legge sempre, ogni tanto scappa con un paio di libri in borsa, ma o torna subito o la ritroviamo qui vicino. A parte questo, non combina più fesserie, non fa mai danni. Queste alcune delle parole che ascolto ma non sento. Sono quelle che gli infermieri dicono al  mio nuovo dottore, arrivato qui da poco".   Pensieri luminosi  Anni fa ebbi una bellissima esperienza come insegnante di sostegno in una scuola dell'infanzia. Incontrai un bambino che non parlava, chiuso in sè, spesso a braccia conserte ma insolitamente curioso di osservare il paesaggio di là dal vetro. Quando entravo in aula il suo viso era sempre rivolto alla finestra da dove si poteva osservare un bellissimo paesaggio collinare: alcuni alberi in lontanza a formare un piccolo

"Una carezza all'improvviso" Francesca Ziliotto.

Historica edizioni, 2023, pagg. 143. Incipit "Anna aveva quell'immagine davanti agli occhi. Era impietrita, non sapeva se chinarsi a raccogliere il mazzo di tulipani che le era caduto dalle mani in mezzo alla strada o continuare a fissare quell'uomo, fermo al semaforo col cane guida al seguito, di fronte a lei. Le ricordava Leonardo, l'uomo che aveva amato per la vita e che, alla notizia che sarebbe diventato cieco entro breve tempo, era misteriosamente caduto nell'Adige e il suo corpo non era mai stato ritrovato".   Pensieri luminosi   Dopo aver terminato la lettura di questo romanzo, ho fatto un salto temporale negli anni degli studi universitari, quando studiavo concetti psicologici e sociologici e fra quelle pagine ho approfondito il significato di empatia, che è quella capacità di captare le corde emotive dell'altro ed entrare così in sintonia, in una sorta di musicalità percettiva per comunicare in modo sentito e per questo gratificante. Fra le pa

"Un cuore di smeraldo in eredità" di Melissa Bentivegna

    Historica Edizioni, 2023, pagg. 220.    Incipit   "Ester Mineo iniziava ogni giorno come un'ospite che entra nel mondo in punta di piedi. Non poteva sapere che quella mattina, un passo dopo l'altro, sarebbe andata incontro a qualcosa di impensabile. Che tutto stesse per finire, non poteva immaginarlo.  Quello era decisamente un giorno diverso". Pensieri luminosi   Si può lasciare un'eredità morale al prossimo? Si possono abbandonare briciole di un bagliore luminoso piuttosto che un gioiello, simbolo di unità, di completa fiducia nell'altro? Il romanzo della scrittrice Melissa Bentivegna risponde affermativamente a questi interrogativi, perchè tra le pagine della storia che racconta cresce, come un fiore nel deserto, il valore incommensurabile della vita e di come gli esseri umani possano farne uso, in maniera costruttiva o distruttiva, donandone in questo caso  un contorno qualitativo importante che ha i connotati della giustizia, del coraggio, della fidu