Il Timone editore, 2024, pagg. 188. Incipit "Se l'era cercata. Diana correva al buio pensando ai commenti sul suo necrologio. Non staccava gli occhi dall'unica luce davanti a sé. Aperti h24, un'insegna così anonima di giorno. Arrivarci, presto. Sentiva ancora addosso il fiato di alcol e sudore. Una voce roca era rigurgitata fuori da un angolo della strada. Un'ombra viva, arrabbiata o isterica si era sollevata da terra spalancando le braccia verso di lei. Un forte colpo a terra e una risata cavernosa. La stava rincorrendo? O era rimasto in quel cantuccio nero di marciapiede?". Pensieri luminosi Nel vocabolario la parola "troppo" è sia un avverbio che un aggettivo e in entrambi i casi la definiscono come una quantità eccessiva, qualcosa più del dovuto, più del giusto. In definitiva sia che lo si qualifichi come avverbio o aggettivo, "troppo" ha un connotazione negativa e lo si può affiancare allo spreco come quello alimentare; o...
Titolo originale: "The painted veil". Traduzione dall'inglese di Franco Salvatorelli. Casa editrice Adelphi, 2011, pagg. 234. Incipit "Kitty diede un grido sgomento. Cosa c'è? Chiese lui. La stanza era al buio ma potè vedere la faccia stravolta dal terrore. Qualcuno ha tentato di aprire la porta. Sarà stata la amah, o uno dei boy. Non vengono mai a quest'ora. Sanno che dormo, dopo pranzo. Chi altro poteva essere? Walter, bisbigliò lei con le labbra tremanti. Gli indicò le scarpe. Egli cercò di mettersele, ma erano scarpe strette, e il nervosismo comunicatogli dall'agitazione di Kitty gli impacciava le dita. Con un ansito d'impazienza lei gli diede un calzatoio, e infilata la vestaglia andò a piedi nudi alla toeletta". Pensieri luminosi Nell'apertura di questo romanzo ci troviamo in Cina, in particolare ad Hong Kong negli anni venti del Novecento, durante il periodo coloniale britannico. In una camera da letto si sta consumando l...