Il Timone editore, 2024, pagg. 188. Incipit "Se l'era cercata. Diana correva al buio pensando ai commenti sul suo necrologio. Non staccava gli occhi dall'unica luce davanti a sé. Aperti h24, un'insegna così anonima di giorno. Arrivarci, presto. Sentiva ancora addosso il fiato di alcol e sudore. Una voce roca era rigurgitata fuori da un angolo della strada. Un'ombra viva, arrabbiata o isterica si era sollevata da terra spalancando le braccia verso di lei. Un forte colpo a terra e una risata cavernosa. La stava rincorrendo? O era rimasto in quel cantuccio nero di marciapiede?". Pensieri luminosi Nel vocabolario la parola "troppo" è sia un avverbio che un aggettivo e in entrambi i casi la definiscono come una quantità eccessiva, qualcosa più del dovuto, più del giusto. In definitiva sia che lo si qualifichi come avverbio o aggettivo, "troppo" ha un connotazione negativa e lo si può affiancare allo spreco come quello alimentare; o...
Edizioni Voland, traduzione di Giulia Di Filippo, 2023, pagg. 161. Incipit "Mi guardano e mi sorridono. Mi parlano a voce alta e molto lenta, come se fossi lo scemo del villaggio. Mi guardano e mi sorridono, lei mi ha salutato con la mano, da lontano, lui non lo fa mai. Io ho alzato una stampella come se fosse la mia mano e mi sono avvicinato, a piccoli passi, verso di loro. Quando sono arrivati in paese erano loro ad avvicinarsi a me, ma adesso sono rimasti lì, muovono i piedi impazienti, anche se sorridono. Mi sa che che non li vedevo da un po'. I giorni passano e a volte non mi rendo conto di quanti ne sono passati. Torno non so da dove, se da un pensiero o da un sogno, e ho l'impressione di aver trascorso molto tempo con gli occhi chiusi, come se per un po' fossi morto, perché no so dove sono stato né con chi, se ho pensato o mi sono mosso, se ho mangiato o cacato". Pensieri luminosi Spesso si dice che per "poter vedere", cioè poter comprender...