Guanda editore, 2024, pagg. 213. Incipit "Due anni fa, raggiungendo in auto la costiera amalfitana, in un giorno tiepido e limpido di fine aprile, e passando nei pressi del paese d'origine del mio nonno materno, un piccolo paese della Ciociaria arroccato su un'altura alle pendici di una rupe che sfilava arida e ripida sulla mia sinistra, ho sentitito il desiderio di rivedere i luoghi in cui mia madre - ancora viva in quella primavera di cambiamenti - aveva trascorso parte della sua infanzia e di cui aveva conservato memoria mitica". Pensieri luminosi Quando, qualche anno fa, lessi "L'insostenibile leggerezza dell'essere" di Milan Kundera, rimasi colpita da due parole che lo scrittore utilizzò in un passaggio del romanzo, ricordando il passato di un personaggio, ossia "la memoria poetica", cioè "quella memoria che registra tutto ciò che ci affascina o ci commuove, tutto ciò che rende intensa la nostra vita". È a partire
Titolo originale "Hyakka". Traduzione di Anna Specchio. Casa editrice Einaudi, 2019, pagg. 319. Incipit "Quando aprì la porta, il cielo era una distesa di giallo. Non c'era una nuvola, ma non si vedeva neanche il sole. Yuriko si mise in cammino e all'angolo in fondo alla strada svoltò a sinistra. Devo sbrigarmi, Izumi arriverà a momenti. Schierate lungo i lati della leggera discesa c'erano casette indipendenti più o meno tutte grandi uguali. Da una in particolare, poi, giungeva una melodia suonata al pianoforte". Pensieri luminosi Il quasi quarantenne Izumi vive in Giappone. Lavora presso una casa discografica, dove ha conosciuto la moglie Kaori, dalla quale fra qualche mese avrà un figlio. Nel complesso si sente un uomo realizzato, nonostante le beghe lavorative, ma serba paure e insicurezze su ciò che sarà il suo futuro ruolo di padre. I suoi pensieri si mescolano qualche tempo dopo ad altri timori nei confronti della madre Yuriko, un tempo in