Il Timone editore, 2024, pagg. 188. Incipit "Se l'era cercata. Diana correva al buio pensando ai commenti sul suo necrologio. Non staccava gli occhi dall'unica luce davanti a sé. Aperti h24, un'insegna così anonima di giorno. Arrivarci, presto. Sentiva ancora addosso il fiato di alcol e sudore. Una voce roca era rigurgitata fuori da un angolo della strada. Un'ombra viva, arrabbiata o isterica si era sollevata da terra spalancando le braccia verso di lei. Un forte colpo a terra e una risata cavernosa. La stava rincorrendo? O era rimasto in quel cantuccio nero di marciapiede?". Pensieri luminosi Nel vocabolario la parola "troppo" è sia un avverbio che un aggettivo e in entrambi i casi la definiscono come una quantità eccessiva, qualcosa più del dovuto, più del giusto. In definitiva sia che lo si qualifichi come avverbio o aggettivo, "troppo" ha un connotazione negativa e lo si può affiancare allo spreco come quello alimentare; o...
Casa editrice Einaudi, 2021, pagg. 556. Incipit "La cosa era grigio polvere, ricurva come una storta da alchimista: panciuta alla base, si restringeva nell parte superiore. Non misurava più di mezzo palmo. Apparve all'improvviso sullo scrittoio di mio padre, insediata sulla pila di fogli scarabocchiati dalla sua grafia febbrile. La scambiai per un fermacarte, frantume di qualche scultura antica. Mio padre infatti, nonostante le proteste sguaiate di mia madre, aveva cominciato a raccattare ogni genere di reperti, fabbricati dagli uomini, dalla natura o dal caso: li esumava, li scambiava con altri cacciatori di tesori, talvolta li acquistava, tanto che il suo studiolo ormai somigliava più alla bottega di un rigattiere che di un pittore". Pensieri luminosi Plautilla, figlia dell'artista poliedrico Govanni Bricci, ha vissuto a Roma per gran parte del Seicento. Ha osservato il mondo creativo del padre con occhi pieni di stupore e meraviglia, così come con lo...